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  • “The neuroscience of tinnitus” di Eggermont e Roberts (2004)

    Acufene: cosa succede nel cervello quando sentiamo suoni che non esistono?

    Autori della ricerca: Jos J. Eggermont, Larry E. Roberts
    Pubblicato su: Trends in Neurosciences (2004)
    PMID: 15474168

    Cos’è l’acufene?
    L’acufene è la percezione di suoni – fischi, ronzii, pulsazioni – in assenza di sorgenti sonore esterne. È una sorta di “allucinazione uditiva”, spesso collegata alla perdita dell’udito. Ma perché succede? E cosa c’entra il cervello in tutto questo?

    Il cervello come generatore di suoni fantasma

    Secondo lo studio di Eggermont e Roberts, quando l’orecchio (soprattutto la coclea) subisce un danno – ad esempio per un trauma acustico o per l’invecchiamento – smette di inviare informazioni corrette al cervello. Il sistema uditivo centrale reagisce a questa mancanza con una rimodulazione delle reti neurali.

    Uno dei processi chiave è la riduzione dell’inibizione intracorticale: in pratica, i neuroni che normalmente frenano l’attività eccessiva smettono di funzionare correttamente. Questo crea un ambiente favorevole a fenomeni di iperattività neuronale o sincronizzazioni anomale nella corteccia uditiva, ovvero nella parte del cervello che elabora i suoni. Il risultato? Il cervello “riempie il silenzio” inventando un suono che non c’è: l’acufene.

    Una questione di plasticità cerebrale

    Il nostro cervello è plastico: si adatta continuamente ai cambiamenti, anche a quelli negativi. Questo processo di adattamento, chiamato plasticità neurale, può a volte diventare “maladattivo”. Invece di aiutare, crea un problema: l’acufene cronico.

    In parole semplici: se perdiamo parte dell’udito, il cervello cerca di compensare… ma a volte lo fa nel modo sbagliato.

    Implicazioni cliniche

    Lo studio invita a ripensare l’acufene non come un semplice problema dell’orecchio, ma come un disturbo del cervello. E questo ha conseguenze importanti per il trattamento: non basta intervenire solo sull’orecchio, ma bisogna lavorare sul sistema nervoso centrale.

    Le ricerche moderne stanno esplorando tecniche come la neuromodulazione, la terapia del suono e il training cognitivo per “rieducare” il cervello e ridurre o eliminare la percezione dell’acufene.

    Approfondimenti utili

    Articolo adattato da: PubMed – The neuroscience of tinnitus

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