Cosa mostra questo grafico
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Asse orizzontale (frequenze in Hz): va da 125 Hz a 8000 Hz — rappresenta i toni dal più grave al più acuto.
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Asse verticale (soglia uditiva in dB): va da 0 (udito perfetto) a 120 dB (sordità profonda). Più il punto è in basso, maggiore è la perdita.
Analisi
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Fino a 1000 Hz: l’udito è normale (0–10 dB). Linea piatta = nessuna perdita nelle frequenze gravi.
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Da 1500 Hz in su: c’è una discesa netta, sia nell’orecchio destro (rosso) che sinistro (blu), soprattutto oltre i 2000 Hz.
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Intorno a 3000–4000 Hz, si arriva a una perdita di circa 60–80 dB, che è una perdita uditiva moderata-grave nelle frequenze acute.
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Questo tipo di profilo è chiamato “curva a scivolo” (sloping hearing loss).
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Collegamento con l’acufene
Molti acufeni si manifestano proprio in corrispondenza delle frequenze dove l’udito inizia a calare, in questo caso dai 2000 Hz in poi. Quando il cervello riceve meno stimoli da queste frequenze, può “compensare” generando un suono fantasma, che è appunto l’acufene.
Quindi sì, nel tuo caso l’acufene può essere legato a questa perdita selettiva, anche se il resto dell’udito è normale. Questo lo differenzia da un caso di acufene non uditivo (es. da cervicale o stress), ma non esclude che ci sia anche una componente somatica.